Il fattore “C” nella fotografia – seconda parte

È il caso che aiuta il mestiere
È vero che il “mestiere” aiuta, ma molto spesso è il caso che domina.
Anche se esperienze affinano l’intuito e talvolta aiutano a prevedere, lo scatto di una fotografia rimane il congelamento di un momento che non consente riprova.
In vena di creatività a volte nel reportage si scelgono settaggi orientati a scatti estremi, con abbinamenti che comunque non assicurano certezze sul risultato, bensì possibilità che possa accadere un qualcosa che solo s’immagina o si spera.
In altre occasioni, magari nel paesaggio urbano, l’apparizione di un’automobile, un bus o un ciclomotore di marca o i colori di dettaglio nei particolari associati all’ambiente, arricchiscono e creano un piacevole insieme imprevedibile che attira l’attenzione dell’osservatore.
Come pure la tinta in un caseggiato, in panni stesi, in una bandiera che sventola, in una scritta sul muro.
La presenza di un vetro sporco che imprevedibilmente appanna una visuale, o la riflessione di una immagine in un semplice specchio.
Spesso ci muoviamo con occhi che vorrebbero possedere le molteplici visuali di una mosca, ma le nostre visioni restano parziali e negli scatti finali molto va al caso che si manifesta spesso anche in postproduzione.
Confessiamo, quante volte ci è capitato di leggere a posteriori dettagli non visti in fase di ripresa?
Con elementi che potevano apparire di disturbo ma che si rivelano importanti nell’arricchimento dell’insieme.

La fotografia è un attimo fuggente
Possiamo dire che la fotografia di regola, come tutte le forme d’arte, consente di fissare con raziocinio e metodo l’attimo fuggente.
Ciò che registriamo attraverso il mezzo che abbiamo in uso sarà sempre anche frutto della nostra mente, filtrato attraverso la cultura e la sensibilità che c’è differente in ciascuno di noi, ma sarà anche un pò frutto dell’alea che accompagna ogni cosa.
E poi c’è anche il fotografo “baciato”, quello vero, colui che ha quel quid in più che gli consente una creatività/reattività naturalmente superiore: l’eletto.
Costituisce l’eccezione che rimane fuori da qualunque schema, grazie agli elementi “speciali” connaturati nel suo fortunato DNA.

Conclusioni
Se osserviamo bene scopriremo che sono tanti i “Fattori C” presenti in fotografia.
Lo possiamo ritrovare anche nel nostro piccolo e, nel caso dei più avvezzi e fortunati, non resta quindi che procedere a un confronto e misurare il diametro in ciascuna, per trovare così quello che, nel tempo, si è casualmente maggiormente palesato!